COSENZA (4-4-2):
Aldegani, Traversa, Oshadogan, Maldonado, Modesto, Baldi (40'
st Imbriani), Morrone, Edusei, Lentini, Giampaolo (28' st Mendil),
Zaniolo (43' st Tatti). (1 Micilli, 19 Di Sole, 5 Altomare, 15
Paquito, 7 Imbriani). All. De Rose.
(4-4-2): Mancini, Villa,
Bonomi, Caruso (38' st Troise), Ametrano, Rastelli (43' st Floro
Flores), Vidigal, Magoni (14' st Sesa), Montezine, Graffiedi,
Stellone. (22 Gragnianiello, 6 Bigica, 20 Alessi, 27 Stendardo).
All. De Canio.
Arbitro:
Messina di Bergamo.
Angoli:
9 a 5 per il Cosenza.
Recupero:
2' e 4'.
Ammoniti:
Villa, Bonomi, Ametrano, Caruso, Zaniolo per gioco falloso;
Stellone per simulazione; Maldonado per conportamento non regolamentare.
Spettatori:
4.257.
Cronaca:
Ora è davvero finita. Per il Napoli la A è un capitolo
chiuso. Solo la matematica non condanna ancora i partenopei. Ma
sei punti da recuperare, a tre giornate dalla fine, sono davvero
tanti. Troppi, forse, per una squadra che sembra giunta al capolinea.
Senza società, senza promozione (miracoli permettendo)
e addirittura aggredito dai suoi tifosi. Già, proprio così.
Aggredito, bastonato.
Come se in campo non ci fosse la stessa squadra che solo due settimane fa aveva portato allo stadio più di sessantamila persone per la sfida con la Reggina. La gara con il Cosenza ha avuto anche la sua finestra violenta. E' successo sul finire del primo tempo, quando un tifoso partenopeo (preceduto da un suo compagno) è riuscito ad entrare in campo e a colpire con una manata al volto Villa. Un gesto che ha costretto l'arbitro Messina a rimandare le squadre negli spogliatoi, evitando anche di far trascorrere i due minuti di recupero. Napoli piange (metaforicamente), Cosenza sorride.
Anche se il suo non è un sorriso pieno. Il punticino è accolto con soddisfazione, perchè pur restando in una posizione di classifica non tranquilla, i silani vedono passare un'altra giornata e avvicinarsi la salvezza. La formazione calabrese, che celebrava il ritorno in panchina di De Rosa a sette mesi di distanza dall'esonero, ha disputato una buona gara.
Soprattutto nel primo tempo, quando ha approfittato dei disagi del Napoli per passare in vantaggio e creare diversi pericoli alla porta di Mancini. Il Napoli, messo in campo da De Canio con una formazione votata all'attacco, ha avuto una reazione d'orgoglio nella ripresa trovando il gol del pari con Bonomi, uno degli ultimi ad arrendersi. A quel punto solo un'altra rete avrebbe potuto tenere in piedi i sogni partenopei. Rete che il Napoli ha cercato ma senza fortuna.
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